Come riconoscere i dolori reumatici?

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Dolori reumatici 2

I reumatismi raggruppano più di 200 quadri clinici diversi, con sintomi e disturbi che coinvolgono l’apparato locomotore: muscoli, ossa, articolazioni, legamenti, tendini. Mal di schiena, artrite, artrosi, osteoporosi, fibromialgia, lupus, gotta sono solo alcune tra le forme di reumatismo più conosciute. Si usa differenziare le malattie reumatiche infiammatorie da quelle degenerative. In Svizzera una persona su quattro soffre di reumatismi, per un totale di circa due milioni di persone. I costi che ne derivano ammontano a circa 23 miliardi di franchi all’anno.

Spesso le malattie reumatiche infiammatorie vengono diagnosticate in ritardo. Questo perché non si presta attenzione ai primi campanelli d’allarme o semplicemente perché non se ne conoscono i sintomi. Una diagnosi precoce aiuta nella scelta della terapia adatta, evitando gli effetti limitanti di alcune patologie. Prima viene riconosciuta la malattia, maggiore è la possibilità di intervenire mantenendo una buona qualità di vita.

Occorre quindi captare il prima possibile i sintomi, per poi procedere ad un approfondimento specialistico che porti alla diagnosi. Qui di seguito i segnali del corpo potenzialmente legati ad una patologia reumatica infiammatoria:

  • mani e/o polsi doloranti e gonfi per più di tre settimane
  • rigidità articolare al risveglio e che persiste per più di un’ora successiva
  • articolazione gonfia e arrossata a livello locale, in assenza di un precedente trauma
  • occhi secchi o irritati come se ci fosse sabbia, copresenza di secchezza in bocca e dolori articolari o muscolari
  • dita delle mani che sbiancano quando ci si espone al freddo
  • viso, guance, naso, zona attorno agli occhi arrossati che peggiorano se ci si espone al sole, copresenza di dolori articolari
  • nei giovani: episodi ripetuti di dolore sciatalgiforme esteso fino al ginocchio, che aumenta durante il riposo notturno
  • negli over 50: repentino dolore alle spalle con difficoltà nel compiere gesti quali pettinarsi o alzarsi da una poltrona, spesso accompagnato da mal di testa e perdita di peso
  • nelle persone con psoriasi o con familiari affetti da tale patologia: comparsa di dolore alla colonna vertebrale o al tallone.

A seconda della patologia diagnosticata, si interviene con farmaci e terapie combinati con l’intento di eliminare il dolore, ridurre il processo infiammatorio e le lesioni ad esso associate, mantenere la mobilità delle articolazioni e aumentare la massa muscolare a sostegno delle articolazioni stesse. Con le attuali terapie è possibile avere la remissione di molte patologie e una conseguente vita normale. Occorre però intervenire tempestivamente per avere la massima efficacia delle cure.

Un aspetto fondamentale è la prevenzione. Lo stile di vita incide su insorgenza e sviluppo delle patologie reumatiche. Partendo da buone abitudini quotidiane è possibile dare un contributo significativo alla propria salute.

L’aspetto più importante è combattere la sedentarietà: un regolare movimento fisico mantiene le articolazioni lubrificate e la muscolatura che le sostiene allenata. Semplici azioni come fare le scale anziché prendere l’ascensore, recarsi a piedi al supermercato, uscire per una passeggiata nella natura, eseguire piccoli esercizi all’interno della propria abitazione migliorano la forza muscolare e proteggono le articolazioni.

Anche l'alimentazione contribuisce alla salute del nostro apparato locomotore. Un buon apporto di sostanze antiossidanti come gli omega 3, vitamine A, C, E aiutano a contrastare l’invecchiamento cellulare, evitando di danneggiare le cartilagini delle articolazioni. Un’alimentazione corretta fornisce all’organismo componenti fondamentali ed evita il rischio di sovrappeso, condizione che grava ulteriormente sui reumatismi.

Altra abitudine da evitare è il fumo. Il consumo abituale di tabacco può influire negativamente su varie forme di reumatismo; ad incidere è soprattutto la durata in anni del consumo di nicotina. Uno studio rivela che occorrono dieci anni senza nicotina per abbassare il rischio di artrite reumatoide al livello di un non fumatore.

Ascoltare il proprio corpo e riconoscerne i campanelli d’allarme può fare la differenza, ancora di più agire attivamente in ottica preventiva.