Circa l’80% degli adulti soffre di mal di schiena una o più volte nel corso della propria vita. In genere il mal di schiena è innocuo e aspecifico, ovvero non riconducibile a una causa precisa. Nella maggior parte dei casi, il mal di schiena si risolve nel giro di qualche settimana. Esso può tuttavia assumere un carattere ricorrente e provocare disturbi cronici e limitazioni.
Cause
L'85% dei dolori di schiena ha una causa aspecifica (vaga, non determinata). Non mostrano alcun legame con le condizioni della colonna vertebrale, con una malattia d'organo o con una malattia sistemica. Le fasce (il tessuto connettivo collageno-fibroso) probabilmente svolgono un ruolo particolare nel mal di schiena aspecifico, come la fascia lombare nella lombalgia. Per saperne di più sul mal di schiena non specifico, leggete questo articolo del blog.
Il mal di schiena specifico rappresenta solo il 15% di tutti i dolori alla schiena. Può essere attribuito a un disco slittato, a una stenosi spinale o a fratture vertebrali causate dall'osteoporosi, per esempio. Oppure può essere associato a infiammazioni di organi interni (come pleura, pancreas, stomaco e intestino), a malattie reumatiche infiammatorie croniche, a malattie metaboliche o a infezioni.
Sintomi
Il mal di schiena può interessare l’intera schiena. Chi ne soffre lamenta dolori lancinanti, cocenti o pungenti. Il dolore può rimanere localizzato alla schiena o raggiungere spalle, braccia, fondoschiena e gambe.
Lombalgia
La forma più diffusa di mal di schiena interessa la parte bassa della schiena e può verificarsi improvvisamente ("colpo della strega") o gradualmente.
Mal di schiena acuto e cronico
Il mal di schiena si definisce acuto se i dolori persistono per dodici settimane al massimo. Se la durata è superiore, si parla di mal di schiena cronico.
Diagnosi
Per il comune mal di schiena, che di norma dura tra le due e le quattro settimane (o diminuisce notevolmente dopo quattro settimane), non è necessaria una diagnosi medica. Occorre invece rivolgersi subito a un medico se i dolori alla schiena si presentano in seguito a un incidente, oppure se sono presenti anche altri disturbi, come:
- febbre non preceduta da un’infezione
- dolori che si diffondono alla gamba o al braccio
- difficoltà nel muovere le gambe o le braccia
- senso di malessere generale
Questi sintomi possono rivelare un’origine seria del mal di schiena. Infatti, la propagazione dei dolori e i fenomeni di paralisi possono essere collegati a un’ernia del disco, oppure la febbre può derivare da un’infiammazione delle ossa o di organi interni.
Se il mal di schiena non si attenua nel giro di quattro-sei settimane, si consiglia di effettuare ulteriori indagini, in genere a cura di specialisti in ortopedia o reumatologia. È infatti necessario sottoporsi a una visita approfondita ed eventualmente fare delle radiografie, una tomografia computerizzata (TAC) o una tomografia a risonanza magnetica nucleare (MRI).
Tuttavia, per il mal di schiena la diagnostica per immagini è poco significativa. Infatti, le alterazioni degenerative visibili (come un’ernia del disco o fenomeni di usura e calcificazione della colonna vertebrale) non sono per forza associate al mal di schiena.
Se si sospetta la presenza di un’affezione degli organi interni o della colonna vertebrale, è necessario svolgere degli esami del sangue e altre analisi.
Trattamento
Se il mal di schiena deriva da una patologia della colonna vertebrale o da processi endogeni, è necessario trattarne la causa. Per esempio, in presenza di un’infiammazione dei reni è necessaria una terapia antibiotica, un infarto miocardico richiede un trattamento con un catetere cardiaco e se sussiste una frattura dei corpi vertebrali potrebbe essere necessario sottoporsi a un’operazione.
Il trattamento del mal di schiena aspecifico è più difficile. Sono stati svolti numerosi studi su questo argomento. Le seguenti misure di trattamento si sono rivelate efficaci:
In presenza di un comune mal di schiena, la soluzione migliore è rimanere attivi e dedicarsi alle attività quotidiane come di consueto. Restare a letto per diversi giorni è inutile e può perfino avere effetti negativi perché causa una perdita muscolare e di sostanza ossea.
Riguardarsi è una reazione spontanea in caso di mal di schiena, come un riflesso protettivo. Restare inattivi per diversi giorni è però sbagliato e dannoso. Chi soffre di mal di schiena dovrebbe fare brevi passeggiate, esercizi di rilassamento e cambiare spesso posizione sdraiandosi, alzandosi e sedendosi.
Gli antidolorifici possono lenire efficacemente il mal di schiena. Per la maggior parte dei pazienti è utile assumere paracetamolo o antireumatici non steroidei (FANS). Questi farmaci devono essere assunti con regolarità più volte al giorno e non solo quando il dolore è percepibile. Occorre rivolgersi al proprio medico per definire il tipo di medicamento, il dosaggio e la durata della terapia.
Se la terapia farmacologica si rivela insufficiente e ci si sente fortemente limitati nella vita quotidiana, un trattamento di fisioterapia, osteopatia o terapia manuale può essere d’aiuto: il terapeuta può sciogliere eventuali blocchi locali della colonna vertebrale, tensioni dei muscoli della schiena o irrigidimenti della fascia lombare. È importante che il trattamento venga eseguito da un terapeuta adeguatamente formato.
Il mal di schiena cronico è causato da insufficiente attività fisica, carichi errati e posture scorrette mentre si rimane costantemente seduti. D’altra parte, anche il nostro atteggiamento verso il dolore, lo stress sul lavoro e altri fattori psicologici svolgono un ruolo importante. Per questo sono stati sviluppati dei programmi di trattamento interdisciplinari composti da più moduli. Di norma, questi programmi includono:
- fisioterapia
- sport o allenamento con attrezzi
- trattamenti psicologici come l’allenamento a superare il dolore o la terapia cognitiva comportamentale
- tecniche di medicina alternativa come l’agopuntura
- Yoga, danzaterapia, musicoterapia
- medicamenti come antidolorifici, miorilassanti o antidepressivi
Qual è l’atteggiamento del paziente di fronte al dolore cronico? Cosa aumenta il dolore, cosa lo attenua? Queste sono alcune delle domande affrontate per studiare un programma ad hoc per ogni singolo paziente. Le informazioni raccolte aiutano a spezzare il circolo vizioso che si forma tra dolore, riposo fisico, tensione e di nuovo dolore.
Non è facile far scomparire i dolori cronici. Si possono, però, apprendere delle strategie per sapere cosa fare quando si presenta il dolore, come ridurlo al minimo e quale atteggiamento adottare per far sì che non si impadronisca totalmente della nostra vita quotidiana.
Gli studi svolti dimostrano che i programmi di trattamento interdisciplinari sono utili in caso di mal di schiena cronico.
Raramente si ricorre a un intervento chirurgico per il mal di schiena. Potrebbe essere necessario in presenza di un disco intervertebrale molto danneggiato, un’ernia del disco importante o una grave frattura vertebrale. Può essere necessaria un’operazione se il mal di schiena provoca episodi di paralisi in una gamba. La causa potrebbe essere il prolasso di un disco intervertebrale che preme sulle radici nervose. Il chirurgo rimuove il tessuto, alleviando così la pressione sui nervi. Non sempre l’operazione riesce però a eliminare il dolore e in alcuni casi può verificarsi un nuovo prolasso dei dischi intervertebrali.
Raramente si rende necessario un irrigidimento della colonna vertebrale, che può essere però opportuno quando tutti i trattamenti non chirurgici hanno fallito e i dolori limitano pesantemente la vita quotidiana.
Il mal di schiena improvviso che colpisce le persone più anziane potrebbe essere causato da fratture vertebrali di origine osteoporotica (l'osteoporosi porta infatti ad una maggiore porosità e fragilità dell'osso). In alcuni casi potrebbe essere utile intervenire con l'iniezione nella vertebra fratturata di uno speciale cemento osseo per ricostituire la struttura e ridare stabilità alla vertebra.
Prevenzione attraverso il movimento
La migliore strategia per prevenire il mal di schiena acuto o cronico è restare attivi e inserire l’attività fisica nella vita quotidiana. Per farlo ci sono diverse possibilità: di tanto in tanto allungarsi e stirarsi sulla propria sedia da ufficio, salire le scale e fare delle passeggiate.
I muscoli della schiena indeboliti si contraggono se sottoposti a un carico eccessivo. Il rafforzamento mirato dei muscoli che sostengono e muovono la schiena è quindi un’ottima strategia per prevenire dolori alla schiena aspecifici. Non bisogna limitarsi ad allenare solo i muscoli della schiena, ma anche quelli del pavimento pelvico, dell’addome nonché il diaframma.
Chi si allena in palestra dovrebbe prestare attenzione a una geometria muscolare equilibrata per non rafforzare solo una parte. In alternativa, per rafforzare e mantenere flessibile la schiena è utile
praticare sport di resistenza, come camminata a passo veloce, nordic walking o
nuoto.
I corsi delle leghe cantonali contro il
reumatismo offrono un allenamento idoneo per la schiena.